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Dovremmo imparare dai bambini

Dobbiamo imparare dai bambini. Amano senza dubitare. Abbracciano senza avvisare. Ridono senza pensarci. Scrivono cose colorate sulle pareti. Credono ad almeno 10 sogni impossibili. Non arrivano al cassetto più alto, ma toccano il cielo con la punta delle dita. E quando vengono affidati al sonno è come se il mondo avesse perso un po’ del suo splendore.
Fabrizio Caramagna

Non dimenticarti del tuo lato avventuriero.

Qualche giorno fa passeggiavo per la solita stradina che mi stava portando a lavoro.

Ero solo e di consueto mi piace ascoltare la musica con gli auricolari lungo quel tragitto, eppure quel giorno avevo deciso di non farlo, preferivo ascoltare i rumori della natura.

 

Mentre camminavo a ritmo lento e silenzioso, di punto in bianco sentivo gli schiamazzi di qualche bambino che sopraggiungeva dietro i miei passi.

Si trattava infatti di tre giovanotti sui dieci/undici anni e potevo notare come si stessero divertendo con così poco.

 

Erano in tre e come mi stavano sfrecciando a fianco con la bici potevo udirli ridere a crepapelle mentre si spintonavano a vicenda.

Quell’episodio così semplice e apparentemente privo di significato mi ha fatto riflettere enormemente sulle piccole cose della vita e su una cosa in particolare.

 

Mi sono infatti chiesto: dov’è finito/a il bambino/a che è in noi?

Dov’è finito/a il bambino/a che è in noi?

Notare quei bambini che si stavano divertendo con così tanta semplicità mi ha riportato indietro nel tempo. Così come li ho visti, infatti, gli ho sorriso.

 

Mi ha ricordato di quando ero io stesso, a quell’età, a comportarmi esattamente uguale.

A spintonarmi con gli amici in bicicletta e a sbucciarci le ginocchia, a tirarci le pallonate addosso, a giocare a calcio, ad inventarci giochi dal nulla. 

Tutto ciò che ci serviva il più delle volte era un parco, anzi spesso non serviva nemmeno quello ma la semplice e sola compagnia di qualche amico.

Tanto, sapevamo divertirci con veramente poco.

 

Poi il tempo scorre, noi cresciamo e così come diventiamo più adulti iniziamo ad accumulare pesi e preoccupazioni

Quasi come uno spazzaneve: ci carichiamo e trasciniamo detriti di peso sulle nostre spalle che non fanno altro che accumularsi col tempo. E la conseguenza di tutto ciò è che iniziamo a perdere di vista il vero significato della vita.

Perché ci complichiamo tutto?

Come mai abbiamo perso quell’abilità di divertirci ed essere spensierati con così poco?

Perché permettiamo alla vita di crearci tutte queste preoccupazioni?

Ci rifletti a volte?

Non manca anche a te quella semplicità di ridere e divertirti di fronte alle più semplici banalità?

A me manca, spesso, e mi chiedo come mai non possiamo tornare ad essere un po’ più i bambini che eravamo un tempo.

 

Dunque quel pomeriggio proseguivo il cammino verso il lavoro riflettendo su quelle parole e pensando e ripensando a tutto ciò, fin quando, poco prima di raggiungere il centro tennis, trovo sulla mia destra un parco con rampe per biciclette e proprio lì, pochi istanti dopo, potevo notare ancora quei tre ragazzini che stavolta erano tutti sporchi di fango e continuavano a buttarsi giù dalle rampe e a spintonarsi a vicenda.

Ricordiamoci chi eravamo

Ricordo aver sorriso ad uno di essi.

 

Non so se lui abbia interpretato il mio sorriso oppure lo abbia scambiato per un semplice saluto, sta di fatto che a me quel momento è rimasto estremamente impresso e mi ha fatto andare a lavoro con gioia.

Mi ha ricordato chi ero qualche anno fa e mi ha fatto riflettere sull’importanza di non perdere quella preziosa qualità che avevamo quando eravamo piccini: saperci divertire di fronte alle semplicità più totali.

Facciamo tesoro del nostro passato

Riportare a galla i ricordi del bambino che ero grazie a quel semplice avvenimento mi ha portato ad una lunga riflessione e mi sono accorto quanto troppo spesso tendiamo ad accantonare i momenti passati, senza rifletterci sopra adeguatamente.

Eppure, pensandoci, ho realizzato che quelle sono occasioni uniche perché il passato ci permette di elaborare le informazioni in maniera diversa e cercare soprattutto di trasportare i suoi effetti positivi sulle nostre giornate odierne e riportarli quindi sulle persone che siamo ora.

Pensaci: quanto sarebbe più semplice la vita se ci preoccupassimo meno?

Se ci preoccupassimo meno del lavoro, del futuro, delle infinite quantità di cose che dobbiamo fare ogni giorno (o che diciamo di dover fare), dei vestiti che indossiamo, del giudizio altrui.

 

A me, da ragazzino, non importava proprio nulla di tutto ciò.

Ed è vero sì, dirai, a quell’età non ti è dovuto pensare al lavoro e al tuo futuro… eppure se ci pensi: chi ci dice che dobbiamo preoccuparci così tanto ora? Dove sta scritto?

E’ tutto nelle nostre teste e non ci rendiamo conto che così facendo stiamo soltanto perdendo l’autenticità e la gioia delle piccole cose. 

Il tempo scorre e noi lo passiamo a preoccuparci e a crearci mille dubbi senza alcun motivo.

Ma invece, perché non torniamo a ricordarci dei bambini che eravamo?

Proprio come quei ragazzini, i quali mi hanno fatto riflettere che se non riusciamo a godere delle piccole cose e a sorridere e divertirci di fronte alla semplicità più assoluta, allora non importa quanti soldi guadagneremo o quanto successo faremo, perché in tal caso rimarremo sempre persone mediocri.

 

Sullo sfondo di quel semplice avvenimento ho deciso di dedicarci un articolo per poter far riflettere anche te su queste parole e sull’importanza di non perdere mai di vista il/la bambino/a che era in te.

 

Perché crediamo di sapere tutto ma in realtà abbiamo così tanto da imparare e, per quanto bizzarro possa sembrare, i più grandi insegnamenti spesso vengono proprio dai bambini.

Da coloro che vivono nella spensieratezza e da coloro che credono in un mondo più colorato e nei sogni più impossibili.

 

Buona vita!

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Viaggio per trovare la migliore versione di me stesso. Scrivo per condividere l'importanza di utilizzare il viaggio come strumento per conoscersi e superare i propri limiti.

Commenti

  • Andrea
    24 Marzo 2023

    Ciao Alex, di solito non lo faccio ma oggi voglio lasciare due righe per dirti che sarebbe bellissimo poter vivere senza come i bambini senza preoccupazioni o problemi ma la vita è così bisogna affrontare i problemi nel migliore dei modi senza arrendersi ed allo stesso tempo cercare di trovare dei momenti di spensieratezza proprio come i bambini e forse riusciremo ad apprezzare quei momenti ancora di più.
    Buona vita
    Andrea

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Nato a Ferrara, Italia, Be Adventurer è un blog di Alex Negrini.
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